RAFFAELE CASARANO E LOCOMOTIVE QUARTET ALLA 71. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA ESEGUONO DAL VIVO LE MUSICHE DI MACISTE ALPINO FILM DI PREAPERTURA DELLA MOSTRA IN NUOVA COPIA RESTAURATA IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA
martedì 26 agosto, ore 20.15 al Lido di Venezia nella rinnovata Sala Darsena
Raffaele Casarano ed il Locomotive Jazz Quartet saranno protagonisti alla preapertura della 71ma Mostra del Cinema di Venezia, in programma la sera di martedì 26 agosto.
Il quartetto del sassofonista salentino, infatti, accompagnerà con l’esecuzione di musiche dal vivo la proiezione della versione restaurata di “Maciste alpino” (1916, 97′) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano nel ruolo di Maciste). Il restauro della pellicola è avvenuto in occasione del Centenario della Grande Guerra. Si tratterà della prima proiezione pubblica alla Sala Darsena, anch’essa completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti.
La scelta di affidare l’esecuzione delle musiche al quartetto salentino è stata fatta dal direttore della Biennale Musica, il compositore leccese Ivan Fedele, anche direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Tito Schipa di Lecce.
“Sarà una sorta di ‘Jazz Suite’ tra musica scritta e musica improvvisata – spiega Casarano – lasciando ai musicisti la libera interpretazione di quel momento. Un viaggio dove la musica non farà altro che ‘raccontare’ emotivamente le immagini e gli stati d’animo”.
Il Locomotive Quartet è formato, oltre che da Casarano (alto e soprano sax, live electronics), da Mirko Signorile (piano), Marco Bardoscia (contrabbasso, live electronics) e Marcello Nisi (batteria).
Dopo Venezia, giovedì 28 agosto, Raffaele Casarano insieme a Boris Savoldelli e a Marco Bardoscia sarà ospite al Ravello Festival dove il trio presenterà il progetto jazz dedicato ai Pink Floyd e intitolato “The great Jazz Gig in the Sky”
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Il film
Maciste, il mitico personaggio interpretato da Bartolomeo Pagano, aveva fino ad allora interpretato solo due film ma questi erano stati più che sufficienti a conquistare il cuore del pubblico. Se in Cabiria (G. Pastrone, 1914) era uno schiavo africano vissuto all’epoca delle guerra puniche, nel suo primo film da protagonista, Maciste (1915) aveva cambiato epoca, mestiere e colore della pelle per mettere in scena se stesso come attore cinematografico. Tutto poteva cambiare, tranne la sostanza del personaggio: un eroe popolare che mette la sua forza incredibile a servizio dei deboli, degli oppressi, risolvendo le ingiustizie con il sorriso sulle labbra. Sorridere tuttavia, all’epoca dell’uscita del film non era così facile. Dopo un anno di conflitto, per il paese era ormai chiaro che la speranza di una conclusione rapida e vantaggiosa fosse un’illusione. Sul finire del 1916 l’Italia in guerra mobilita il gigante buono più amato dello schermo. Maciste dunque va alla guerra e ci va da par suo: prendendo i nemici a calci nel sedere.
Maciste alpino si avvale della supervisione alla regia e della sceneggiatura di Giovanni Pastrone (Cabiria) e del “mago” degli effetti speciali Segundo De Chomón che “trucca” le riprese per rendere ancora più eroiche le imprese dei soldati, usando sovrapposizioni e silhouettes animate.
La sinossi
Il 24 maggio 1915 Maciste e la sua troupe stanno per girare in un paesino di confine sulle Dolomiti. A causa dell’entusiasmo dimostrato all’annuncio dell’entrata in Guerra saranno imprigionati con altri italiani e minacciati di deportazione. Maciste affronterà la situazione battendo gli austriaci, liberando i compagni e, superati i problemi di taglia, dato il corpo possente, vestendo la divisa di alpino.
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