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Recensione: AMEMANERA apre un nuovo sentiero della Musica

Dopo l’uscita a maggio 2013 del primo lavoro discografico dal titolo “AMEMANERA ed il suo successo (leggi articolo su LA STAMPA www.lastampa.it/amemanera), Marco Soria, chitarrista e autore degli arrangiamenti e dei brani originali, affiancato dalla voce di Marica Canavese, dà vita al secondo capitolo “AMEMANERA (Bèica ‘n po’)

Il progetto reinterpreta antichi brani della tradizione Piemontese, cucendogli addosso nuovi abiti melodici, ma nel totale rispetto delle sue fondamenta culturali

Sono tante le sensazioni che sprigionano dall’ascolto, fin dalle prima note: si ha subito la limpida percezione di sentire qualcosa di “inaudito”, nel senso di ‘mai ascoltato’, dall’intenso aroma di originalità, un sound che non c’era e che con ambizione (mai sfrontata), apre un nuovo canale musicale, la cui targhetta identificativa non si trova ancora sugli scaffali dei negozi di Musica; e nel senso che ci si incammina verso una meta difficile da raggiungere, perché lungo la strada occorrerà superare le ‘buche dello scetticismo’ e le ‘pozzanghere del ristagno abitudinario italiano’, quasi mai propenso e ben disposto ad accettare qualcosa di ‘diverso‘ (diverso = innovativo, originale, particolare, fuori dagli schemi)

E questa percezione della “costruzione del progetto”, si respira anche a livello grafico, attraverso il mattone crudo della copertina che, se da un lato simboleggia il recupero delle tradizioni ed uno stile ossimorico ‘rusticamente avanguardista‘, dall’altra parte mi suggerisce proprio il gesto del seminare per poi raccogliere, tipico del mondo contadino, da cui proviene orgogliosamente (e non casualmente “bèica ‘n po’!” ossia “ma guarda un po’!”) Marco Soria, l’anima di questo cosmo sonoro, che ha saputo concepire e disegnare “a modo suo” (“AMEMANERA” si traduce “A modo mio”), mettendoci, appunto, le sue radici, unitamente a quella che è sta la sua formazione musicale didattica maturata negli States presso la ‘Berklee College of Music’ di Boston e con vari LIVE realizzati con grandi artisti locali (soprattutto dell’area Black), dove ha respirato e metabolizzato soul, funky, blues, jazz, gospel… tasselli sonori che hanno sviluppato e che compongono il mosaico della sua “ANIMANERA”

Il disco (anche grazie all’egregio lavoro dell’Audio Engineer Gabriele Massa) suona.
SUONA BENE!
Suona raffinato ma al contempo diretto.
Suona caldo e morbido ma al contempo fresco e graffiante.
E sa di buono.
E sa di vero.
Proprio come quando mangi un frutto raccolto direttamente sulla pianta: la differenza da quello che compri in negozio la senti subito!

E la qualità si fa con la qualità aggiunta ad altra qualità: tra le partecipazioni cito in primis quella di un monumento internazionale della Musica come Greg Cohen (sì, LUI!) al contrabbasso (che ha suonato con qualche artista piuttosto rilevante… tipo Tom Waits, David Byrne, Elvis Costello, Norah Jones, Lou Reed, Bob Dylan!); gli altri musicisti d’eccezione sono Elio Rivagli batteria, Guido Guglielminetti basso, Andrea Bertino violino, Alberto Parone batteria, Claudio Rossi mandolino e oud, Luciano Alì batteria, Massimo Scoca basso, Carlo Gaudiello pianoforte

La voce di Marica è felicemente sposata con il progetto!
Si esprime in maniera perfettamente funzionale rispetto alla texture delle melodie, valorizzandone a livello espressivo il contenuto testuale e proiettando l’ascoltatore in una sorte di mondo parallelo, onirico… e ciò avviene grazie ad un timbro molto aggraziato e ad un’emissione vocale angelica: mentre ascolti sei coricato sul fieno, avvolto da una soffice teporosa bambagia, accarezzato lievemente dal sottile profumo di un grappolo di mughetti, con gli occhi fissi al cielo e ti perdi nella sua immensità… e i contorni dei tuoi ricordi si addolciscono……

Questa sensazione è supportata indubbiamente dall’utilizzo del dialetto: il testo lo possono CAPIRE soltanto i Piemontesi (o meglio, coloro che sanno ancora il Piemontese…); il linguaggio espressivo lo possono COMPRENDERE tutti: l’insieme di testo, voci, melodie, arrangiamenti… crea una musicalità liquida, una sonorità internazionale, un’atmosfera trasversale, che comunica universalmente emozione, valicando i confini dell’appartenenza territoriale

Le chitarre e in generale gli arrangiamenti e i testi di Marco Soria sono il tessuto connettivo e la sublimazione del tutto, per ricchezza e raffinatezza di armonie, originalità compositiva, tecnica d’esecuzione, ricerca sonorità… e per quell’impronta personale di cui si diceva: l’ARTISTA si (ri)specchia nel suo album: è LUI, al 100%: riconoscibile come una radiografia stilistica: è la fotocopia della sua anima: non ci sono dubbi sulla paternità e sulla sua credibilità: sono sue le orme di quelle suole che percorrono questo nuovo sentiero della Musica

Info, contatti, richieste cd:
http://www.amemanera.com – info@amemanera.com

(Recensione di IGOR NOGAROTTO)