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Come funziona un hard disk

Negli hard disk i dati sono scritti sulla superficie di un disco, chiamato piatto, in forma magnetica; la testina, una per ogni faccia del piatto, permette di scrivere i dati proprio come se fosse la puntina di un giradischi, senza però che avvenga un contatto fisico tra le due parti…


Le superfici sono di solito divise in anelli concentrici, chiamati tracce, e queste a loro volta sono divise in settori. Questa divisione viene usata per specificare punti dell’hard disk e per allocare lo spazio disco per i file. Per trovare un punto determinato dell’hard disk si potrebbe dire “piastra 3, traccia 5, settore 7”. Di solito il numero dei settori è lo stesso per tutte le tracce, ma in qualche hard disk ci sono più tracce nei settori più esterni.

Ciascuna superficie è divisa in tracce (e settori) nello stesso modo. Ciò significa che quando la testina di una superficie è su una traccia, la testina per l’altra superficie è anch’essa sulla traccia corrispondente. Tutte le tracce corrispondenti prese insieme si chiamano cilindro.

I cilindri sono dunque tracce concentriche poste sulla superficie del piatto.

Negli hard disk, in ragione della sempre più elevata capienza, possono trovarsi più piatti e ogni loro faccia è dotata di una testina.

L’hard disk ha quale compito principale la memorizzazione e la conservazione dei dati: la velocità tuttavia non è l’unica variabile da tenere in considerazione nella scelta.

I programmi applicativi tipici per la computers music sono molto esosi sia in termini di spazio sia di velocità, rendendo il funzionamento del PC sempre più dipendente dall’accesso ai dati memorizzati sull’hard disk; la sempre maggiore richiesta di memoria di sistema ha inoltre portato all’utilizzo di porzioni sempre maggiori dell’hard disk come memoria virtuale, in sostituzione della Ram mancante: tutto ciò non ha fatto altro che trasformare l’hard disk in un vero e proprio collo di bottiglia con grave decadimento delle prestazioni globali; un hard disk poco efficiente non permette pertanto di sfruttare a fondo la potenza elaborativa di un PC con componenti veloci negli altri reparti (scheda video, cpu, motherboard,…).

Ma quali parametri sono necessari valutare con attenzione per individuare un hard disk veloce?

L’ideale sarebbe quello di poter effettuare dei test approfonditi, tuttavia non sempre è possibile. Dobbiamo in tal caso valutare le caratteristiche tecniche dell’hard disk supportate nelle specifiche tecniche, in base alle quali è possibile quantificare, almeno a priori, le prestazioni:

  • velocità di rotazione: più è elevata, maggiore sarà il numero di dati letti a parità di tempo; gli hard disk EIDE hanno in genere velocità massima pari a 5.400 giri al minuto sino a un massimo di 7200 giri, mentre quelli SCSI variano da 7.200 giri al minuto, con alcuni modelli che giungono ai 10.000 giri al minuto.
  • tempo di accesso ai dati: indica il tempo necessario alla parte servo-meccanica del disco per accedere ai dati memorizzati; più è basso, migliori saranno le prestazioni.
  • buffer: è una piccola memoria interna all’hard disk che memorizza alcuni dati letti dalla testina ma non ancora inviati alla cpu per essere elaborati; permette di velocizzare le operazioni e, più è grande, migliori saranno le prestazioni.
  • transfer rate: indica la velocità con la quale un hard disk legge i dati; in genere viene riportata la velocità massima che l’hard disk può sviluppare, ma questa viene raggiunta solo in condizioni particolari. E’ necessario distinguere tra transfer rate in lettura (read) e in scrittura (write), in quanto il secondo è di solito più basso del primo.

I dischi si distinguono anche in base all’ interfaccia di cui sono dotati.

EIDE

L’interfaccia EIDE è dotata di due canali, primario e secondario, ad ognuno dei quali possono essere collegate due unità (master e slave) raggiungendo così un massimo di 4 unità collegate; ad un controller EIDE possono essere colegati hard disk, lettori di CD-Rom e altri tipi di periferiche costruite per questo standard. Le unità EIDE sono notevolmente più economiche di quelle SCSI (soprattutto gli hard disk), ed i controller EIDE sono in genere presenti su tutte le motherboard moderne. Mentre le modalità Pio Mode da 0,1,2,3,4 sono raggiungibili con tutti i controller, la Pio Mode 5 è una prerogativa dei controller più recenti implementati solo nei chipset di alcune schede madri, quindi può essere utilizzato solo con appositi hard disk che lo supportano.

SCSI

Rispetto a quella EIDE la SCSI è un’interfaccia decisamente più veloce e complessa, utilizzata per la maggiore nei sistemi di hard disk recording; ad un controller SCSI possono essere collegate fino ad un massimo di 7 unità (con un solo connettore), mentre ad uno Wide SCSI fino a 14; molti tipi di periferiche, quali drive esterni, scanner e masterizzatori CD sono presenti solo in standard SCSI.

La grande potenza dello SCSI sta nel fatto che le diverse periferiche possono utilizzare il bus SCSI anche contemporaneamente, mentre con un controller EIDE due unità collegate allo stesso canale non possono occupare il bus nello stesso istante (se ad esempio hard disk e CD-Rom sono colegati allo stesso canale EIDE, il primo deve necessariamente aspettare che il secondo abbia finito, prima di mandare i dati che gli sono richiesti); è chiaro quindi che su un sistema SCSI si utilizza molto meno la cpu nella gestione dell’hard disk rispetto a quanto accade con lo standard EIDE. Proprio per queste sue caratteristiche controller e hard disk SCSI vengono utilizzati su workstation di studio molto potenti, ove sono molto frequenti operazioni con programmi che operano in multitasking (sintetizzatori , campionatori, editors etc.).

Consigli per una scelta appropriata

Al termine di questa breve trattazione eccoVI i consigli per un buon acquisto.

Non accontentatevi della sola dimensione, esigete di conoscere anche le altre caratteristiche tecniche dell’hard disk che vi viene proposto (velocità di rotazione, tempo di accesso, ecc…);

  • se possibile acquistate hard disk dei quali avete informazioni (articoli su riviste, prove comparative in studio etc.);
  • non accontentatevi di acquistare un hard disk del produttore”x”, ma esigete sempre uno specifico modello: ogni casa, infatti, ha in catalogo almeno due linee diverse di prodotti, una professionale e un’altra più economica: molte volte la differenza di prezzo tra le due è, a parità di dimensione, nell’ordine di poche migliaia di lire;
  • se volete acquistare un hard disk SCSI ricordatevi che dovrete avere un controller SCSI, mentre se optate per uno di tipo EIDE basta il controller integrato nella motherboard.

Al momento dell’acquisto, ricordate sempre che l’hard disk e’ un componente fondamentale del computer.

Risparmiare, magari “solo” 50 o 100 euro, significa pentirsi in seguito.