“Things” è un paradossale inno autodistruttivo al consumismo e un’ironica rappresentazione dell’ossessione possessiva per le cose.
“A simple role, consumption and pleasure. Our weight in gold, despite the diamonds’ glow”.
(“Un ruolo semplice, consumo e piacere, il nostro peso in oro, nonostante il brillare dei diamanti”).
Il brano è caratterizzato da un nervoso riff di chitarra sostenuto da un groove di basso e batteria che richiama atmosfere festaiole da dancefloor.
Il ritmo incalzante trasmette la voglia di lasciarsi andare in un ballo libero e incontrollato che non segue schemi consueti, esplodendo e frantumandosi con la forza del rock.
Le influenze spaziano dai più moderni Artic Monkeys e Franz Ferdinand, strizzando l’occhio al punk e hard rock d’oltre oceano.
Da aprile “Things” è in rotazione nei network radio e web-radio nazionali ed è già acquistabile nei principali store digitali quali iTunes e Amazon MP3 nonché ascoltabile gratuitamente in streaming su Deezer e Spotify.
A breve seguirà online il videoclip musicale, incentrato sulla vita di un personaggio sui generis, la cui giornata tipo è costellata di eccessi e dipendenze.
The Playmore è uno dei più oltraggiosi, ardui ed entusiasmanti tentativi di portare l’assoluta libertà nella musica: una costante lotta per l’armonia partendo da quattro entità completamente diverse, andando oltre ciò che è implicitamente e primariamente stabilito.La loro musica rappresenta un sovraccarico di energia destinata non a distruggere ma creare, quel tipo di energia che fa battere il piede, saltare e scatenarsi.
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