Fonte “Un paese a sei corde”
…l’ho ascoltato!
Questo CD l’ho sentito per la prima volta senza conoscere i titoli delle tracce, con una vaga idea della sua genesi, ma conoscendo Davide da molto tempo.
Ora che l’ho qui, in mano, nella versione definitiva con delle splendide immagini d’Islanda in copertina (né taroccate né trifolate con Photoshop!), con i titoli e tutto, mi viene voglia di lasciare titoli e informazioni da parte e farne un analisi strettamente emotiva, non so quanto attendibile da parte dei critici veri, ma usando gli unici strumenti che la natura mi ha fornito: cuore e orecchie.
Primo: la cosa che immediatamente colpisce è la qualità della registrazione e del suono. Pochi album per chitarra sola pubblicati in Italia possono vantare un livello così alto. Giù il cappello di fronte all’amico Davide Donvito di MagmaStudio che ha curato il mix. La Larrivée di Sgorlon scintilla e compone cascate di note che sembrano stelle cadenti in una notte limpidissima. Poi quando il suono si apre in panorami intensi ed emozionanti lasciando il posto all’ oud o alla baritona, c’è veramente da rimanere ad orecchie spalancate per godicchiare come rondoni in cielo in una bella giornata.
Davide usa la materia sonora per comporre oggetti che non sviluppa ma che ci mostra da ogni lato scoprendocene nuovi dettagli a poco a poco nel corso del brano. Spesso pare di correre lungo una strada fiancheggiata da una lunga serie di colline e la musica le racconta trascendendo gli schemi tradizionali o convenzionali della composizione. Sai da dove parti, ma il punto di arrivo è quasi sempre una scoperta; Davide non è un “melodista” ma, come nella Musica Contemporanea (quella con le maiuscole) quasi maschera la ricerca armonica, raffinatissima, dietro temi solo apparentemente melodici. Apparentemente, perché i temi non hanno sviluppo scolastico, ma si susseguono uno dentro e dietro l’altro in un “morphing” straniante.
Siamo alla traccia… vabbé non guardo. E qui il nostro, spiace dirlo, vince facile. Certo che con un batterista come il “magno” Enzo Zirilli vai dove vuoi: è un quattro motrici che ti porta dapertutto. E Giorgio Li Calzi? Un musicista straordinario, che con il suo pc portatile inventa atmosfere elettroniche di rara bellezza, e quando soffia nel flicorno con sordina fa venire brividi che non ricordavo da Miles Davis. Non esagero. Sentire Giorgio in concerto dal vivo e poi parlare!
Bisogna avanzare alla traccia successiva per ritrovare la chitarra in solo. E le sorprese non finiscono perché nelle ultime tracce la materia sonora riceve un trattamento davvero singolare: viene spezzata, accartocciata, rispiegata, colorata e ricolorata. Musica “Eraclitea” la definirei: tutto scorre. A Gian Battista Vico, quello dei corsi e ricorsi storici, non sarebbe piaciuto questo CD: mai un ritornello, un “bridge”, una strofe o un’antìstrofe… Ultima traccia: linee musicali che si sommano, si scontrano, si allontanano e si riavvicinano per perdersi alla fine in un iperuranio dove la consonanza non è più dogma, ma autonoma scelta o casualità.
“Crossover”, il primo CD per chitarra acustica di Davide Sgorlon, lo distribuisce Fingerpicking.net. Io direi di non perdervelo.
http://www.unpaeseaseicorde.it/2009/08sgorlon.htm